(Leggi qui a prima parte dell’intervista)
Il tuo nuovo album, Human Encounter, è un concept album diviso in due parti, il lato oscuro e il lato chiaro della Terra. Pensi che il mondo abbia due facce?
Non vedo il mondo in bianco e nero. Ma in termini di musicalità preferisco gli estremi… Mi piace mescolare generi e sensazioni nei miei lavori; è così che mi piace realizzare il messaggio musicale di me stesso: che sia forte e vada dritto al cuore …
Senza dubbio, all’estero, colpisce la tua proposta musicale. I tuoi riferimenti musicali sono molto vari, dal jazz di Thelonoius Monk al rock dei Nirvana, a cui hai dedicato due brani del tuo nuovo disco… ma ci sono anche gli umori della musica del tuo Paese… una miscela di grandi suggestioni.
E’ mia abitudine ascoltare musica molto varia e abbracciare quasi tutti i generi musicali. Cerco i sapori relativi ai miei sentimenti, alle emozioni interiori e ho scoperto che sono indipendente dalle etichette. Musicisti come Cobain e Monk mi hanno strappato il cuore a pezzi in modi diversi. Uno con la rabbia e l’iconoclastia e l’altro con la maestria delle sottili innovazioni armoniche. E ‘interessante notare che non ho mai decisamente scelto di comporre in avant-garde, jazz o prog rock e che non mancano influenze della musica persiana nel mio lavoro, come si può ascoltare nel brano “Music is Bloody! A True Story”; non sono mai stato un serio ascoltatore di musica persiana o tradizionale. Ho lasciato la mia mente libera preda del proprio inconscio collettivo musicale e poi ho scoperto di essere paragonato a band egeneri che non avevo mai ascoltato prima come Rio e surf rock. Penso che interessanti accostamenti possano accadere involontariamente!
Human Encounter, è un disco maturo che dimostra che come artista sei cresciuto. Al suo interno le dediche ad artisti che ti hanno segnato. Tra cui una sorprendente per l’attore Jeremy Brett ci puoi spiegare il tuo percorso?
Adoro gli esseri umani che si esprimono al loro massimo rendimento. Guardando il perfezionista Jeremy Brett nella recitazione mi ricorda come siano senza limiti le possibilità di auto-espressione. Nel mio percorso artistico sono come il narratore della storia scritta nel booklet di Human Encounter. Incontro bellezze e brutture e rifletto sul mondo; uno sguardo non estatico su bellezza o bruttezza spaventosa, cerco di distillare l’essenza di ogni esperienza di vita… poi mi siedo in mezzo a esse ad orchestrare la loro animazione!
“City Bombardment” è dedicato alla guerra tra Iran e Iraq del 1980. Tu sei nato sotto le bombe… Puoi raccontarci le emozioni di questa canzone?
Quando avevo sei anni, ci siamo trasferiti fuori Teheran, perché la guerra si stava intensificando. Così i miei ricordi di guerra, sono datati prima dei sei anni e curiosamente non ho memoria “cosciente” e paura della guerra. Ho solo un ricordo ricorrente di una scena (forse quando avevo quattro anni) in cui stavo guardando i cartoni animati in televisione, i suoni delle sirene ed i cartoon stoppati, dal messaggio “andare al rifugio antiaereo”… Ricordo che ero rammaricato per non poter guardare i cartoni animati. Penso che questo ricordo specifico ha avuto un impatto importante sul mio stato d’animo durante la composizione di “City Bombardament”. Quando si vive in una città e si vedono le bombe distruggere le case dei vicini, si avverte una minaccia alla “vita” nel suo significato più generale del termine. E credo che quando avevo quattro anni, i cartoon erano la mia vita.
I tuoi dischi sono in vendita, in distribuzione? Come possono fare i lettori a entrarne in possesso?
Tutte le mie composizioni sono in vendita sia come CD fisico che in formato digitale al mio sito web, www.salimworld.com I CD fisici sono distribuiti da CDBaby ed i download sono disponibili su iTunes, Amazon e altri.
a cura di Gaetano Menna