La lettera aperta di Tony Pagliuca a Celentano sta facendo discutere parecchio. Molti sono intervenuti, esprimendo la loro solidarietà.
Tra questi anche la scrittrice e giornalista Susanna Schimperna che su facebook annota: “Tony Pagliuca ha scritto una lettera aperta a Celentano chiedendogli, se a Sanremo farà i suoi soliti sermoni, di dire la verità sulla situazione degli artisti, massacrati dall’incompetenza e dalla corruzione di chi lavora nel campo della musica. Ultimo scandalo, a cui accenna anche Pagliuca: la Siae ha annullato le pensioni mensili minime a chi ha sempre pagato i contributi (che non sono pochi) e ne ha diritto: chi ha oltre 60 anni e gli invalidi. Hanno deciso così e la loro decisione ha valore retroattivo. Capite, ‘retroattivo’? Una cosa inaudita“.
“Quello che ha fatto la Siae – prosegue Schimperna – è scandaloso. anche perché retroattivo, cosa che non deve e non si può fare. Cambiare il regolamento e imporre la retroattività è un’ingiustizia assoluta. Per quanto riguarda il resto, Pagliuca è un artista e un sistema che lo obbliga a scrivere una lettera del genere è marcio e dovrebbe provare solo vergogna. Ha ragione lui, dell’andazzo hanno colpa tutti, compresi i giornalisti musicali ed i programmatori e conduttori radiofonici”.
Mario Lavezzi annota dal canto suo rivolgendosi al tastierista storico de Le Orme attraverso i commenti all’articolo sulla sua lettera aperta: “Caro Tony condivido in buona parte la tua analisi, anche se sarebbero da mettere in evidenza altri aspetti. Riguardo il Fondo di Solidarietà che preoccupa tutti noi, ti invio il documento della Federazione Autori che si prefigge di costituire un movimento per sensibilizzare le istituzioni a predisporre una legge che permetta agli autori, unica categoria non protetta, di poter usufruire di una cassa previdenziale“. (Il documento lo ha postato nei commenti alla lettera aperta, ndr).
Fa sentire la sua voce anche Claudio Rocchi che si rivolge a Pagliuca su facebook: “Sono tra i 1087 a cui è stato tolto l’assegno Siae. Dici bene nella tua lettera, ma i commissari che hanno deciso di azzerare gli assegni sono quelli inviati da Monti a risolvere i problemi economici della Siae. Lo sapevi? In cassa soci ci sono 87 milioni di Euro ricavati dal 4% che abbiamo tutti pagato da decenni. Certi autori (vedi Ennio Morricone) hanno royalties per 4 milioni l’anno, giusto forse togliere loro l’assegno. Quelli che hanno meno di 20.000 € l’anno sono circa 700. Tra questi circa 500 hanno meno di 10.000. Tra i 500 circa 350 meno di 5.000. Forse invece di toglierla a tutti potrebbero ridarla a chi ha redditi da royalties sotto una certa soglia. Anche di anno in anno; se un anno non hai royalties oltre una certa soglia ricevi il contributo, se la superi no. Non sarebbe stupido, che dici?“.
La lettera aperta di Tony Pagliuca la trovate qui