“Siddharta”. La recensione della prima del 3 gennaio 2013
Al Teatro Brancaccio fino al 6 gennaio.
Benvenuti a Bollywood. L’India con la sua energia e spiritualità, è il motore di “Siddharta” – al Teatro Brancaccio di Roma dal 3 al 6 gennaio – un musical che punta sulle suggestioni, sull’introspezione.
Diretto dalla regista, cantautrice e autrice Isabeau, con le coreografie e l’aiuto regia di Chiara Valli, Siddharta racconta la continua ricerca verso l’illuminazione. Si ispira all’omonimo romanzo di formazione degli anni ’20 di Herman Hesse, che tanto coinvolse le giovani generazioni degli anni ’60 e ’70 raccontando il bisogno di libertà. C’è la voglia giovanile di “cercare”, di conoscere. Ma, come dice la frase finale del musical, che il protagonista scrive sulla polvere, “la realtà è dentro di noi”.
Il personaggio di Siddharta narratore (Paolo Scheriani) si muove anche in platea, tra le file degli spettatori, per raccontare le vicende che portano il principe (l’ ispirato Giorgio Adamo), accompagnato dal fedele Govinda (Michelangelo Neri), dalla prigione dorata del regno felice alle storture del mondo reale. Protagonista femminile è Kamala (Caterina Desario), la ricca, bella e sensuale cortigiana con cui Siddharta condivide le gioie dell’amore. Lo scontro generazionale padre-figlio, re-principe (il re, dalla potente voce tenorile, è Paolo Gatti) è inevitabile e decisivo.
C’era curiosità per le musiche dello spettacolo che vede tra i coautori Beppe Carletti, il tastierista storico dei Nomadi (che è salito sul palco nei saluti a chiusura dello spettacolo,afono ma emozionato). A lui si deve, tra l’altro, uno dei brani più coinvolgenti dello spettacolo.
Le musiche, scritte oltre che da Carletti da Fabio Codega e Isabella Biffi , sono un mix di India e pop. C’è il sitar ma anche un intenso flauto vintage (e uno dei brani ci ricorda i Delirium). In apertura del secondo atto sono le note dei Pink Floyd a contrappuntare, a creare l’atmosfera.
La prima, in un teatro affollato, è accolto con grande calore dal pubblico che ha applaudito a lungo il cast, nutrito, di cantanti-attori e ballerini. Ovazioni per Giorgio Adamo che ha saputo coinvolgere.
Claudio Costantino