Il Muro. La recensione
In scena al Teatro Lo Spazio fino al 10 febbraio 2013
Il Muro“, spettacolo scritto e diretto da Angelo Longoni, che si ispira a “The Wall”, l’opera rock dei Pink Floyd ma che racconta una storia del tutto differente da quella di Pink, il personaggio del capolavoro pinkfloydiano.E non è un caso che l’anteprima sia stata proposta proprio presso la casa circondariale di Rebibbia.
La “piccola opera rock” – così è stata definita – è in scena a Roma al Teatro Lo Spazio fino al 10 febbraio; l’1 marzo si replica a “Stazione Birra”. Questo perché lo spettacolo ben si presta sia a spazi prettamente teatrali sia a location normalmente dedicate alla musica.
I due protagonisti sono Ettore Bassi e Eleonora Ivone.
Ne Il Muro si racconta contemporaneamente l’incontro e la separazione tra i protagonisti. Ovvero la caduta dei muri che separano due persone che decidono di amarsi e di lasciarsi andare; ma ci sono anche i muri che li costringono a separarsi (quelli del carcere, ad esempio). Ma accade pure che il ritorno a casa del prigioniero (in libertà vigilata) non porti all’immediata destrutturazione del muro che lo separava dalla donna. Il muro (mentale) resta solidamente presente tra di loro perché la prigionia può cambiare la personalità.
Gran bello spettacolo quello proposto, con il testo di Longoni davvero ispirato e pinkfloydiano nello spirito, con gli attori che sanno emozionare, arricchito davvero dalle musiche intensamente eseguite e dalle proiezioni sul velo che arricchiscono e rendono “Il Muro” una grande performance multimediale.
Claudio Costantino