“End of the rainbow”. La recensione.
In scena al Teatro Eliseo fino al 15 dicembre 2013.
Il sipario si apre sulla suntuosa suite dell’Hotel Ritz di Londra dove, nel dicembre 1968, dimora Judy Garland (Monica Guerritore) che deve tenere una serie di concerti al Talk of the Town. E’ in compagnia del suo fidanzato Mickey Deans (Alessandro Riceci), che poi diventerà il suo quinto marito, e l’accoglie il fido pianista, gay, Anthony (Aldo Gentileschi) che – nella commedia – l’accompagnerà nei concerti e le sarà vicino anche dopo gli show.
Nella suite i tanti bagagli ed il baule della diva che entra in scena avvolta in una splendida pelliccia. Il dramma musicale di Peter Quilter – che nell’edizione italiana è diretto da Juan Diego Puerta Lopez – racconta gli ultimi mesi di vita della cantante che morirà a Londra nel 1969 per overdose di barbiturici.
Il musical scandaglia la drammatica parabola della star, la sua forza, il suo saper mettere in riga le persone, ma anche la sua fragilità, la sua voce che incanta ma che poi si spezza; quindi la difficoltà a reggersi in piedi e portare a termine gli show. Vorrebbe interrompere la tournée, ma il fidanzato la costringe a continuarla senza sosta. Prima l’accudisce, la cura, cerca di sottrarla dagli abusi nascondendo alcolici e farmaci; poi diventerà il suo pusher pur di catapultarla in scena. La gallina dalle uova d’oro va sfruttata fino alla fine.
La tenda del balcone della suite si apre e si trasforma nel Talk of the Town dove l’artista si esibisce, con difficoltà, sera dopo sera, crescenti. Monica Guerritore canta dal vivo, accompagnata da una band, alcuni dei più grandi successi della Garland, tra cui “I can’t give you anything but love, baby”, “Just in time”, “Get happy”.
Il titolo dello spettacolo prende spunto da quello di una nota canzone di Judy, “Over the rainbow” (dalla colonna sonora del film “Il mago di Oz”). La canzone viene proposta nel drammatico finale dalla vera voce della Garland, che si frantuma, abbrutita dall’alcol e dai barbiturici, a evidenziare la fine dell’arcobaleno…
Monica Guerritore rende magistralmente il complesso personaggio di Judy Garland. E’ brava quanto (e forse anche di più, a nostro avviso) dell’attrice Tracie Bennett che è stata la protagonista, con grande successo, delle edizioni di Londra e Broadway.
Canta e balla con feeling e pathos e riesce a caratterizzare, con una superba interpretazione, la diva, il cadere nell’abisso oscuro delle dipendenze, il disperato bisogno d’amore ed il mal di vivere.
Claudio Costantino