“Quando la moglie è in vacanza”. La recensione della prima del 26 dicembre 2014.
In scena al Teatro Quirino fino al 18 gennaio 2015.
Pensando a “Quando la moglie è in vacanza” di Gorge Axelrod viene subito in mente la scena del film di Billy Wilder del 1955 “The years itch” di Marilyn Monroe con la gonna che si solleva per l’aria che proviene da un tombino al passaggio sottostante della metropolitana; poi ricordiamo – ma quella è un’altra storia – il film del 1980 di Sergio Martino, “La moglie in vacanza… l’amante in città” – con Lino Banfi, Renzo Montagnani, Barbara Bouchet, Edwige Fenech, Tullio Solenghi – classico esempio di ridanciana commedia sexy all’italiana, che alla lontana si ispirava al testo di Axelrod.
La commedia musicale ora proposta dal regista Alessandro D’Alatri – ed in scena al Teatro Quirino nelle feste di Capodanno e della Befana (fino a domenica 18 gennaio 2015) – si richiama invece al musical che andò in scena a Broadway tre anni prima della celebre pellicola di Wilder. D’Alatri però ha attualizzato la vicenda, ambientandola, non nell’America degli anni Cinquanta, ma nella Roma d’oggi; racconta comunque, con altrettanta verve, i “pruriti del settimo anno” di un intellettuale (Massimo Ghini) che avverte il fascino per la ragazza del piano di sopra (Elena Santarelli), una provincialotta dalla bellezza prorompente, di Borgo Piave ( in provincia di Latina) giunta nella Capitale per sfondare come attrice e modella.
Un testo teatrale di oltre 60 anni fa che è ancora di grande attualità e freschezza, merito anche dell’allestimento scenico che si avvale di soluzioni cinematografiche, con proiezioni visive sul velo di tulle. Merito pure delle canzoni e musiche originali , ben dieci brani, scritti appositamente da Renato Zero (praticamente un intero CD) che la fanno essere in tutto e per tutto una commedia musicale; il brano clou, “Che male c’è”, è proposto anche in un accattivante “trailer cinematografico”, fruibile sul web. Zero e D’Alatri hanno più volte lavorato assieme (con il regista che ha diretto alcuni videoclip delle canzoni dell’artista romano) e la collaborazione è proseguita ora in ambito teatrale.
Nella commedia, l’incontro tra l’intellettuale e l’attricetta avviene per la caduta di un grande vaso con una pianta di limoni. La pianta nel testo originario era di pomodori, ma diventava nella traduzione italiana dell’epoca di patate, per dar modo di giocare sui doppi sensi delle parole (“Sono – diceva la protagonista – la patata del piano di sopra”). Ora nella traduzione del testo di Edoardo Erba si opta, giustamente, per il limone.
Commedia spassosa ma anche altamente sofisticata, che colpisce per la bravura del cast in cui ci sono pure Edoardo Sala, Luca Scapparone, Francesca Pisanello, Anna Vinci, Clara Costanzo, Chiara Rosignoli, Davide Santoro, tutti davvero molto bravi .
La formula originale di unire teatro,cinema e musica, ha davvero colpito nel segno.
Brunella Brienza