Teatro Brancaccio: drag queen on the road

“Priscilla la regina del deserto”. La recensione.
In scena al Teatro Brancaccio fino a 1 novembre 2015

Il musical “Priscilla la regina del deserto“, due anni dopo, ė tornato al Teatro Brancaccio di Roma, continuando a raccogliere grande successo di pubblico. Completamente rinnovato il cast che adesso vede in scena, nelle vesti di drag queen, tre validissimi performer: Cristian Ruiz (nel ruolo di Tick), Marco D’Alberti (Bernadette), Andrea Rossi (Adam).

La storia delle drag queen on the road nel deserto australiano sullo sgangherato torpedone Priscilla piace molto. Un musical sfarzoso, divertentissimo, con 500 costumi coloratissimi e sfavillanti indossati dal cast e con una colonna sonora costituita tutta da grandi hit evergreen, tra cui: “It’s raining men”, “I love the Nightlife”, “I will survive”, “Material girl”, “Like a Virgin”, “Finally”, “I say a little prayer”, “True Colors” e “Go West”.

“Incredibile”, non può che essere questo l’aggettivo per qualificare questa “macchina di successo” con i continui cambi d’abito, i balli, il viaggio sul bus, le situazioni e le peripezie dei tre protagonisti, Una storia appassionante di amore e amicizia che non manca di denunciare i soprusi e le violenze contro i gay, l’intolleranza ed il machismo. Una storia di sentimenti forti e di tacchi a spillo.

Appena entrati in teatro gli spettatori sono accolti da un gigantesco rossetto che campeggia davanti al sipario ancora chiuso. È un po’ l’emblema di uno spettacolo che fa del trucco, dei tacchi, della stravaganza, il suo tratto caratteristico e inconfondibile.

In platea ci si diverte molto; alla fine molte spettatrici si scatenano anche correndo sotto il palco a cantare e ballare come se ci si trovasse in discoteca.

Quanti costumi, quanta musica! Ma non passano in secondo piano la delicata storia di un padre che cerca di costruire il rapporto con il figlio, la storia di un amore come sentimento vero che arriva quando meno te lo aspetti, la vicenda di un’amicizia indistruttibile e di una solidarietà che non hanno limiti.

Brunella Brienza

QUI  la recensione dello spettacolo del 2013

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