Teatro Sistina: piace la psico commedia musicale

“Processo a Pinocchio”. La recensione.
In scena al Teatro Sistina il 16 novembre 2015

Processo a Pinocchio” , scritto e diretto da Andrea Palotto, è una psico commedia musicale fresca, giovane, che unisce più linguaggi teatrali. Ha il merito dell’originalità, di aggiornare l’espressività. È andata in scena al Sistina il 16 novembre, in una serata molto partecipata.

C’è stato un omicidio e si ripercorrono eventi e situazioni, attraverso un percorso psicanalitico di gruppo (il “processo”), che è condotto dalla vittima stessa, unica depositaria di una verità che non può rivelare per “segreto professionale”. Un’analisi maieutica, di autoconsapevolezza e terapia di gruppo, che è portata avanti scandagliando la psiche umana e cercando, fra le psicosi dei personaggi, il movente ed il senso del delitto. La storia è un po’ contorta – come tutte le commedie a sfondo psicologico – ma esilarante. Ci sono più personaggi che si muovono come in un gioco di scatole cinesi, tutte facce della stessa persona. Burattini senza fili, come Pinocchio per l’appunto.

In evidenza il protagonista Cristian Ruiz (che è pure uno dei mattatori della presente edizione del musical Priscilla, nella parte di Tick), nei panni del presunto colpevole dell’omicidio. Da segnalare la partecipazione “vittimistica” di Luca Giacomelli Ferrarini (lo psicoterapeuta ucciso a martellate). Gli altri interpreti sono  Valentina Arena (la madre del presunto assassino), Debora Boccuni (la moglie),  Elena Nieri (l’amante frivola), Brian Boccuni  (l’amante gay). Gli attori, tutti giovani ed affiatati, divertono e coinvolgono.

Lo spettacolo è psicodramma, noir divertente, teatro dell’assurdo, commedia musicale (con un potente trio che suona dal vivo, composto dal pianista Federico Zylka in palcoscenico  e, dietro il velo di tulle, dal bassista Andrea Scordia e dal batterista Tiziano Cofanelli). Le musiche sono di Marco Spatuzzi.

Questo spettacolo ci fa ricordare che il Sistina è anche il teatro in cui si è fatta e si fa ancora sperimentazione. Per quanto riguarda il passato pensiamo, ad esempio, al debutto al Sistina di “Orfeo 9” di Tito Schipa jr, nel 1970, come prima opera rock italiana.

Il Sistina, insomma, si conferma il tempio della tradizione e dell’innovazione nel campo della commedia musicale.

Brunella Brienza

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