Tea Room. La recensione della prima del 15 dicembre 2016.
In scena al Teatro Brancaccino fino al 18 dicembre.
“Tea Room” – in scena al teatro Brancaccino fino al 18 dicembre – parla di Enrico, della sua dipendenza dall’alcol, della sua doppia vita (con la moglie Eleonora e con un altro uomo).
Ci sono una serie di bicchieri appesi come fossero lampade, sopra un divano. Siamo al “Tea Room”, però non è il the ma l’alcol la bevanda che viene servita a profusione. Sul tavolo una bottiglia che il protagonista, corteggia come fosse una donna, osserva con sguardo innamorato.
Con leggerezza e ironia la piéce racconta la storia di questo uomo che lascia scorrere la propria vita evitando di assumersi le responsabilità delle proprie azioni.
Il testo di Raffaella Conti e la regia di Giancarlo Fares mettono efficacemente in evidenza le ansie, le dipendenze, i sentimenti nascosti. Agire e chiarire – fa comprendere – è un dovere soprattutto verso se stessi, ma anche verso gli altri. Altrimenti si fa del male, a sé ed a chi ci sta accanto.
Convincente la prova sul palco degli ttori Riccardo Averaimo, Lucia Batassa, Francesco Sala, Sara Valerio.
“Tea Room” è un testo che unisce ironia e drammaticità, che fa ridere ma allo stesso tempo commuove molto.
Claudio Costantino