“Il discorso del Capitano – Roma Genoa 3-2”. La recensione
In scena al Teatro Sala Umberto il 28 marzo 2018
Giuseppe Manfridi porta lo stadio a teatro (e viceversa) con un format – iniziato nove anni fa – di dieci spettacoli dedicati ai “momenti di gloria” della Roma.
Manfridi è nato a Roma – dove attualmente vive dopo molti anni trascorsi a Parigi – ed è un fan accanito della Magica. È uno dei maggiori drammaturghi italiani, autore di commedie rappresentate in tutto il mondo e di libri di successo. Ma è anche protagonista in palcoscenico di molti suoi lavori, con una notevole presenza scenica.
Ora ha proposto al Teatro Sala Umberto il settimo capitolo della saga, che racconta una gloriosa recente partita, quella di Roma-Genoa, conclusiva dello scorso campionato di calcio 2016-17 che permise alla “Magica” di conquistare la Champions League ai danni del Napoli…
Quella fu anche l’ultima partita del “Capitano” e quindi si dà spazio alle emozioni per Francesco Totti che, più di ogni altro calciatore, ha rappresentato, onorato ed amato la maglia della Roma.
Emozioni forti per il popolo della Magica accorso in massa al Teatro Sala Umberto per l’incursione (“Incursioni” si intitola la rassegna di serate uniche come questa che si è tenuta il 28 marzo) di Giuseppe Manfridi con “Il discorso del Capitano – Roma Genoa 3-2” (da lui scritto ed interpretato). La regia è di Claudio Boccaccini.
Sul palcoscenico solo due pedane con sopra una sedia ciascuna a rappresentare le “abitazioni” del calciatore e del narratore. E Manfridi a volte si rivolge al calciatore, simbolicamente presente, a volte lo interpreta in un monologo che, così, si anima, diviene dialogo a due passando dai panni dell’uno e dell’altro.
Esilarante la rappresentazione della telefonata che Manfridi ha immaginato tra l’allenatore (Spalletti) e Totti alla presenza della moglie Ilary Blasi per raccontare la vigilia di quella partita che fu per la squadra, per tante ragioni, la più importante dello scorso campionato.
La formula teatrale di Manfridi è piaciuta molto (anche il libro con il testo dello spettacolo, venduto nel foyer, è stato molto apprezzato) e si potrebbe replicare in altre città e stadi, pardon teatri.
A quanto la saga del Napoli e di capitan Hamsik? A quanto quella della Fiorentina e del compianto capitan Astori?
Claudio Costantino