“Calendar Girls”. La recensione della prima del 12 aprile.
In scena al Teatro Brancaccio fino al 15 aprile 2018
Continua il successo di “Calendar Girls”, diretto da Cristina Pezzoli, che, alla terza stagione, richiama ancora moltissimi spettatori. Debutto romano sold out al Teatro Brancaccio, con molti vip in sala a rendere omaggio al cast praticamente tutto al femminile: Angela Finocchiaro, Laura Curino, Ariello Reggio, Carlina Torta, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro, Elsa Bossi, Noemi Parroni; gli unici maschi della compagnia sono Stefano Annoni e Titino Carrara.
La commedia è l’adattamento teatrale dell’omonimo film di culto del 2003 diretto da Nigel Cole e racconta una storia vera: quella di un gruppo di signore degli anni a cavallo tra i Cinquanta ed i Sessanta che fanno volontariato e che, per raccogliere i fondi per acquistare un divano dell’ospedale in cui è morto il marito di una di loro per leucemia, decidono di fare un calendario. Le foto – scattate da un fotografo amatoriale – riprendono le stesse volontarie alle prese con le normali attività domestiche ma la particolarità è che sono nude.
Alla fine i fondi saranno talmente tanti da poter realizzare un’ala nuova dell’ospedale in cui poi posizionare il divano.
Commedia divertentissima ma che fa anche riflettere sulla malattia, sulla morte, sul volontariato, sulla bellezza. Chris (Angela Finocchiaro) si sente imbrigliata dalle modalità superate di raccolta dei fondi di beneficenza; cerca di superare i limiti, con grande coraggio, generosità ed impegno. Da ciò nasce l’idea del calendario.
La parte più esilarante della commedia è quella della realizzazione degli scatti fotografici, con le volontarie intimidite, imbarazzate ed impacciate al momento di denudarsi. Ed effettivamente le donne si spogliano in palcoscenico ma non c’è concessione al voyeurismo. Non sono queste le finalità della commedia che vuole raccontare come donne semplici, mature, non sempre con corpi aggraziati e perfetti, possano realizzare un servizio fotografico carico di ironia. Le donne si mettono in gioco per una buona causa, alla fine anche divertendosi e scoprendo la propria femminilità e sensualità.
La scenografia è molto particolare e rappresenta le colline dello Yorkshire con i colori naturali delle stagioni che si susseguono e, come contrasto, gli ambienti di interni claustrofobici. Sulle colline ci sono i girasoli che seguono e cercano il sole e che ben rappresentano la vita. Ed al calore umano puntano le mature signore rappresentate.
Sulla scia di quanto fatto nella storia vera ed anche dalla produzione cinematrografica, anche questo spettacolo teatrale raccoglie fondi per un’associazione di volontariato che aiuta gli ammalati di leucemia ed i loro parenti acquisendo e mettendo a disposizione case famiglie per l’ospitalità durante i periodi di ricovero.
Claudio Costantino