“Anche se il nostro maggio…”. La recensione.
In scena al Teatro Sala Umberto il 21 maggio 2018.
“Storia di un impiegato” è un disco del 1973 di Fabrizio De André che si richiama al maggio del ’68. Nel maggio di 50 anni dopo altre “rivoluzioni” ci attendono ma la musica di De André non ha perso di attualità e continua a coinvolgere grazie a Ninè Ingiulla ed a Mercantinfiera 2.0 nel loro live in teatro – “Anche se il nostro maggio…” – alla Sala Umberto il 21 maggio.
Ingiulla ha un timbro vocale identico a Faber. Chiudi gli occhi e ti senti catapultato indietro negli anni. Con lui un grande sestetto che confeziona le canzoni in chiave prog. Inevitabilmente il pensiero va alla stagione in cui Faber arricchì le sue canzoni con gli arrangiamenti e l’energia di Pfm. Ecco quella stagione così stimolante per una sera è riecheggiata al Teatro Sala Umberto.
Davvero una grande proposta musicale quella del gruppo veronese che ha un certo seguito al Nord ma che cerca, giustamente, una dimensione nazionale. Attivo nel panorama musicale da oltre vent’anni, ripercorre il vasto repertorio di De Andrè, dagli esordi fino all’ultimo album.
L’ omaggio musicale è stato arricchito dalla prolusione dello scrittore Stefano Gallerani (che però doveva essere più sintetica ed asciutta dato il contesto) che ha raccontato il maggio di Faber.
La band, da oltre vent’anni, ripercorre il vasto repertorio di Faber, dagli esordi fino all’ultimo album. Gli arrangiamenti li ripropone nel modo più fedele possibile a quelli originali e rappresentano uno dei tratti distintivi del gruppo.
L’ ensemble sa ricamare sulla voce di Ninè Ingiulla Colpisce però anche il set con i brani “nudi” per sola voce e pianoforte. Sono tante ancora oggi le proposte dal vivo dedicate all’ universo sonoro di De André ( pensiamo, tra gli altri, agli show di Pfm, Marcorè, Morgan, Cristiano De André il quale sta portando in tour proprio “Storia di un impiegato”), ma questa tribute band è straordinariamente unica.
Claudio Costantino.