“Otto donne ed un mistero”. La recensione
In scena al Teatro Quirino fino al 14 aprile 2019
Quasi una decina di anni fa vedemmo un bell’allestimento di “Otto donne ed un mistero” con una svampita e autoironica Sandra Milo ed una caricaturale e mordace Caterina Costantini, tra piroette di ballo e canzoni raffinate e ricercate di Rosanna Casale.
In qualche modo, in quella messa in scena, si proseguiva sulla scia dell’omonimo film del 2002 di François Ozon, che era una sorta di musical in giallo.
Nello spettacolo ora proposto al Teatro Quirino – con la regia e le scene di Guglielmo Ferro, con l’adattamento del testo di Thomas e l’interpretazione di Anna Galiena – si torna finalmente all’essenza del racconto di Robert Thomas. Niente balletti e canzoni, per valorizzare la narrazione thriller, dare drammaticità e accentuare la suspense.
Il regista Ferro e Anna Galiena hanno fatto davvero un ottimo lavoro, così come tutto il cast al femminile con le sorprendenti Galiena (nella parte della moglie dell’ucciso), Debora Caprioglio (che riesce a nascondere la sua bellezza, per interpretare l’arida zitella di famiglia), Caterina Murino (nella parte della sorella dell’ucciso, enigmatica e sensuale), Paola Gassman (stupenda nonna finta invalida). A completare il cast le altrettanto brave Antonella Piccolo, Claudia Campagnola, Giulia Fiume e Maria Chiara Dimitri.
Merita una sottolineatura la presenza in palcoscenico della Galiena che interpreta il suo personaggio in modo completamente diverso dalla Sandra Milo (qui si vede la capacità attoriale di dare la propria caratura ed espressività al personaggio). La donna in rosso di Galiena non è svagata ma fintamente ingenua e cinica.
D’altronde tutti i personaggi di questo noir sono interessati, egoisti, ossessivi. Nella casa dove le donne, sono bloccate dalla tormenta di neve, si scopre un omicidio e si cerca il colpevole che non può che essere una delle otto. Otto donne differenti eppure così aridamente simili. E sospettano l’una dell’altra…
Mentre fuori nevica, vengono in luce risvolti sconcertanti. Sì, nessuna è come appare.
Claudio Costantino