foto di Fabio Lovino Media
TEATRO ELISEO
dal 17 dicembre 2019 al 5 gennaio 2020
IL CIELO SOPRA IL LETTO
(Skylight)
di David Hare
con
Lucrezia Lante della Rovere
Luca Barbareschi
Paolo Marconi
traduzione, adattamento e regia
Luca Barbareschi
Una commedia di passioni, di introspezione, che vede i sentimenti, l’eros, gli ideali, nella loro complessità. Luca Barbareschi e Lucrezia Lante della Rovere tornano a interpretare, a vent’anni di distanza, “Il cielo sopra il letto” di David Hare, in debutto nazionale il 17 dicembre al Teatro Eliseo. Solo che, all’epoca, i due avevano una relazione e quella commedia, in un certo qual modo li rappresentava. E oggi? “Oggi – dice Barbareschi – abbiamo un rapporto di stima reciproca e l’età giusta per rappresentare i personaggi della pièce”. “Ora come allora – prosegue Lante della Rovere – mettiamo dento il testo di Hare il nostro bagaglio di esperienze, che in vent’anni si è ampliato”.
Luca e Lucrezia hanno un rapporto forte, sentimentalmente e professionalmente. Nella conferenza stampa di presentazione dello spettacolo all’Eliseo mostrano un attaccamento che va oltre l’amore. Potremmo dire una “complicità”, nel senso buono del termine.
Il testo racconta l’incontro di una sola notte, tra due ex innamorati, una notte in cui si riaccendono sia la passione erotica di un tempo, sia le differenze ideologiche, unite ad un senso di colpa schiacciante che li porta ancora una volta ad una separazione lacerante e allo stesso tempo inevitabile. È un incontro ma, al tempo stesso, un insanabile dissidio tra due solitudini, due mondi, due età; tra la cultura conformista di lui e l’anticonformismo di lei.
Con Barbareschi e Lante della Rovere, in palcoscenico, un giovane e talentuoso attore, Paolo Marconi, contento dell’opportunità che gli viene offerta di recitare con due grandi attori, che hanno saputo metterlo a suo agio.
“David Hare è uno dei più grandi autori britannici del nostro periodo ed è anche il più controverso – dichiara Luca Barbareschi – Quella proposta è una bellissima storia che pur essendo una straordinaria introspezione di un rapporto uomo-donna, riesce a diventare mirabilmente uno statement politico su quello che è lo scontro psicologico tra politically correct e pensiero razionale logico. Lui è un uomo pratico, ma intellettualmente onesto. Lei riflette l’anima di Hare, è il personaggio nel quale si identifica. Lo sguardo dell’autore su questi due personaggi non è di chi giudica. La saggezza vera sta nel comprendere”.
Leggi QUI la recenssione della prima nazionale.