foto di Chiara Lucarelli
Chicago. Il Musical. La recensione
In scena al Teatro Brancaccio fino al 10 dicembre 2023
La produzione di “Chicago. Il Musical” al Teatro Brancaccio è un must per chi ama il teatro musicale. Avvincente l’edizione ora in scena con la regia di Chiara Noschese e le coreografie di Franco Miseria.
Protagonisti sono la stessa Chiara Noschese (Mama Morton), Stefania Rocca (Velma Kelly), Giulia Sol (Roxie Hart), Brian Boccuni (Billy Flynn), Cristian Ruiz (Amos Hart), Luca Giacomelli Ferrarini (Mary Sunshine). Con loro un ricco ensemble di ballerini
Tutte le performance sono encomiabili e portano grande energia sul palco. In evidenza Chiara Noschese che, si trasforma completamente, pure fisicamente, per interpretare la grassa e corrotta guardia carceraria. Non ci dispiace Stefania Rocca, che pur in un nuovo contesto teatrale, esprime capacità attoriali e musicali. Giulia Sol conferma le sue doti, già apprezzate in “Ghost” versione musical.
Lo spettacolo è ambientato nella Chicago degli anni ’20. Fu presentato per la prima volta nel 1975 e da allora ha avuto numerosi riconoscimenti; anche l’adattamento cinematografico del 2002 ebbe grande successo e vinse sei Premi Oscar.
Si racconta la storia di Roxie Hart e Velma Kelly, due donne incarcerate, ed entrambe in attesa di processo per omicidio nella prigione della contea di Cook. L’astuto avvocato Billy Flynn viene in loro soccorso, promettendo di farle diventare famose sui media e di farle assolvere dai loro crimini. La storia è costellata di canzoni memorabili e jazz e presenta coreografie straordinarie.
Negli anni ’20 del Novecento due donne cercano il successo virale, vogliono finire sui giornali, non importa se per episodi criminali o doti artistiche. Ma il “successo” è effimero e presto nuovi idoli si faranno avanti, spegnendo i riflettori mediatici ed artistici. Le due protagoniste non si pentono dei crimini commessi, non hanno morale, sono aride.
Questo musical la regista l’ha pensato “violento, colorato, un’esplosione di eventi a tinte forti in un mondo che è come un circo, eccessivo, irriverente, privo di etica e carico di intrighi”. E di un’attualità incredibile, ci verrebbe da aggiungere.
Brunella Brienza