“Jannacci… e dintorni”. La recensione della prima del 21 novembre
In scena al Teatro Sala Umberto fino a 1 dicembre 2024
Un’energia palpabile ha elettrizzato la sala durante la prima serata dello spettacolo “Jannacci …e dintorni“, al Teatro Sala Umberto: Simone Colombari e Max Paiella offrono un omaggio indimenticabile a Enzo Jannacci, un viaggio profondo e toccante nella ricca e variegata carriera del cantautore milanese.
La regia di Lorenzo Gioielli ha saputo dosare con maestria momenti di pura intensità e altri più scanzonati, offrendo uno spaccato completo della figura di Jannacci. “Jannacci… e dintorni” è uno spettacolo che va oltre la semplice celebrazione di un artista. È un omaggio appassionato e coinvolgente, che ci ricorda l’importanza della musica e del teatro nel raccontare storie e farci riflettere. Un’ora e mezza di pura emozione, che ha lasciato il pubblico della Sala Umberto con un gran desiderio di tornare a sentire la voce di Jannacci.
Il senso dello spettacolo lo racconta Colombari verso la fine dello spettacolo: “Jannacci amava definirsi un saltimbanco. Lui diceva che c’è bisogno di chi saltimbanco vive, di chi saltimbanco canta e di chi saltimbanco muore e lui ha fatto proprio questo: da saltimbanco ha vissuto, ha cantato ed è morto. Però per saltimbanco si intende artista, colui che osserva la realtà per conto nostro, e poi attraverso la sua arte ce la restituisce, magari piangendo anche, però alla fine ride”.
Colombari e Paiella, con le loro interpretazioni intense e la loro verve, hanno dato vita a un racconto a due voci, alternando aneddoti e canzoni in modo fluido e coinvolgente.
La scaletta dello spettacolo ha toccato i punti più alti del repertorio di Jannacci, da “El purtava i scarp del tenis” a “Vengo anch’io no tu no”, passando per tanti successi che hanno fatto la storia della musica italiana. L’accompagnamento musicale del sestetto, coordinato da Attilio Di Giovanni (pianista che ha curato la direzione musicale), è stato impeccabile e intenso, sottolineando la profondità e la versatilità delle composizioni di Jannacci e dei tanti artisti che si sono incrociati con lui (Celentano, Gaber, Fo, Cochi e Renato, Conte, De André).
Colpisce l’energia e la versatilità dei due mattatori. Paiella e Colombari si rivelano veri showmen che raccontano, cantano, ballano. Si rivelano bravi, versatili, e spalle comiche anche i musicisti della band.
Attori e musicisti, sono tutti veri saltimbanchi ironici e dissacratori che infine scendono in sala a suonare e cantare tra gli spettatori, dopo un breve video, proiettato in finale, in cui appare proprio il grande Enzo. Sarebbero davvero piaciuti al maestro dei saltimbanchi.
Claudio Costantino