
“Il vedovo allegro”. La recensione della prima dell’1 aprile
In scena al Teatro Sala Umberto fino al 13 aprile 2025
Dopo il successo del noir comico “L’erba del vicino è sempre più verde”, Carlo Buccirosso riporta al Teatro Sala Umberto la sua ultima commedia, “Il vedovo allegro” (2023-2025), che martedì 1 aprile ha debuttato con grande successo di pubblico e critica.
La scenografia di Gilda Cerullo e Renato Lori – che rappresenta la sala centrale della casa del protagonista, piena degli oggetti invenduti della sua attività fallita, con quadri storti alla parete – è un elemento chiave per comprendere lo stato d’animo di Cosimo Cannavacciuolo (Buccirosso), il vedovo ipocondriaco al centro della storia. L’ambiente stantio e bisognoso di una “ventata di aria nuova” riflette perfettamente il personaggio, “fermato” dalla vita e travolto dalle difficoltà.
La trama ruota attorno alla proposta indecente che Cosimo riceve dai suoi vicini di casa: una grossa somma di denaro in cambio di un “favore” molto particolare. Questo dilemma morale è il motore della commedia, che alterna momenti di pura ilarità a riflessioni più profonde sulla natura umana e sulla capacità di rinascere dopo le avversità.
Buccirosso, come sempre, si conferma un maestro della commedia, capace di dosare sapientemente comicità e dramma. La sua interpretazione di Cosimo è magistrale, un mix perfetto di umanità e umorismo, che conquista il pubblico fin dai primi minuti.
Ma “Il vedovo allegro” è soprattutto un’opera corale, che valorizza appieno il talento dei co-protagonisti. Le due attrici che interpretano Virginia, l’inquilina (Stefania De Francesco) e Angelina, figlia del portiere (Elvira Zingone) sono una vera rivelazione: una, dotata di una voce straordinaria (tra l’altro protagonista femminile nel musical “C’era una volta…Scugnizzi” di Claudio Mattone), regala al pubblico momenti di grande emozione anche con le sua performance canora; l’altra dimostra anche notevoli doti di ballerina. Entrambe aggiungono un tocco di vivacità e dinamismo allo spettacolo.
Di grande talento ed esperienza anche gli altri interpreti dei vari personaggi: Ninuccio, il figlio del portiere (Davide Marotta, piccolo di statura, ma grande in verve e comicità, spesso presente nelle commedie di Buccirosso); la coppia di coniugi della porta accanto (Gino Monteleone e Donatella De Felice); Salvatore, il portiere dello stabile (Massimo Andrei); il dott. De Angelis, ginecologo del IV piano (Matteo Tugnoli).
La regia di Buccirosso è impeccabile, con un ritmo incalzante e una cura dei dettagli che rendono la commedia ancora più godibile.
“Il vedovo allegro” è una commedia che diverte e fa riflettere, un vero e proprio inno alla vita e alla capacità di trovare la felicità anche nelle situazioni più difficili. E Carlo Buccirosso si conferma un artista completo, capace di emozionare e far ridere il pubblico con la sua comicità intelligente e mai banale.
Claudio Costantino