
“Anastasia il musical”, la recensione della prima stampa del 10 aprile.
In scena al Teatro Brancaccio fino al 13 aprile 2025.
Un viaggio epico tra storia, sogno e spettacolo: Anastasia il Musical ha conquistato il Teatro Brancaccio di Roma. La produzione è di “Broadway Italia”, già famosa per il suo successo de “Il Fantasma dell’Opera”.
Sotto la direzione di Federico Bellone, il musical porta in vita l’amato cult movie del 1956 che fece vincere un Oscar a Ingrid Bergman e la magia del film d’animazione del 1997; dal 2016, questo racconto è diventato un musical di grande successo a Broadway e ora possiamo goderne la versione italiana.
Lo spettacolo narra la leggenda della Granduchessa Anastasia Nikolaevna di Russia, figlia dello zar Nicola II, in un’avventura avvincente che inizia nella Russia del 1916 e si sposta successivamente nella scintillante Parigi della bella époque. La storia segue Anya (Anastasia), una giovane donna che ha perso la memoria e cerca la sua identità, accompagnata da Dimitri e Vlad, due truffatori dal cuore d’oro.
Appena si alza il sipario, il pubblico viene catapultato in un mondo di lusso e di eventi che cambieranno il corso della storia. Il sipario stesso, che rappresenta una mappa del lungo viaggio da San Pietroburgo a Parigi, è un’idea scenica che introduce subito il tema del viaggio e della scoperta.
Già la scena iniziale, con una ballerina di carillon, evoca l’atmosfera fiabesca in pericolo; quel carillon, donato dall’Imperatrice Madre ad Anastasia, simboleggia il legame tra nonna e nipote, ma anche l’inizio di una fuga necessaria in vista della rivoluzione russa.
Il primo tempo dello spettacolo è dedicato alla rappresentazione della rivoluzione russa e al lungo e avventuroso viaggio dei protagonisti verso Parigi, un percorso che viene sottolineato anche visivamente dalla cartina geografica che resta sullo sfondo.
La regia di Bellone è arricchita da effetti di animazione suggestivi che rendono lo spettacolo ancora più coinvolgente. Le luci di un treno e i suoi sbuffi di vapore, insieme all’arrivo dei bolscevichi al palazzo reale, con lampadari di cristallo che cadono in un effetto terremoto, sono solo alcuni esempi della cura messa negli effetti scenici.
Le coreografie di Chiara Vecchi, che è anche la regista associata, spaziano da balli che richiamano il kazachok, evocando l’atmosfera della Russia rivoluzionaria, fino al can can del Moulin Rouge che cattura la vibrante essenza di Parigi. Elementi come il gioco di luci scintillanti, la Torre Eiffel illuminata e un mini Arco di Trionfo contribuiscono a creare un’atmosfera sfolgorante di una Parigi accogliente e libera.
Il secondo tempo è infatti interamente ambientato a Parigi.
La colonna sonora, con le musiche di Stephen Flaherty e i testi di Lynn Ahrens, è davvero il cuore pulsante dello spettacolo. Brani indimenticabili come “Quando viene dicembre” e “Cuor non dirmi no” portano il pubblico in un turbinio di emozioni. Le musiche sono eseguite dal vivo da un’orchestra di talentuosi musicisti diretta dal Maestro Giovanni Maria Lori, e le loro performance possono essere seguite anche sui monitor in sala, un dettaglio che arricchisce ulteriormente la produzione.
Il musical vanta un cast di grande talento, con Sofia Caselli nel ruolo di Anastasia (Anya), Cristian Catto nei panni di Dimitri, Brian Boccuni che interpreta Gleb, Nico Di Crescenzo nel ruolo di Vlad, Stefania Fratepietro come Lily e Carla Schneck che dà vita all’Imperatrice Maria.
Il pubblico romano ha accolto con entusiasmo lo spettacolo, riservando il 10 aprile una calorosa standing ovation al termine della rappresentazione.
“Anastasia il Musical” è davvero uno spettacolo che incanta e fa sognare. Un’esperienza teatrale completa che unisce una storia avvincente, personaggi indimenticabili, musiche emozionanti e una scenografia spettacolare.
Claudio Costantino
Il trailer di “Anastasia. Il musical“