“Week end”. La recensione della prima del 24 settembre 2013
In scena al Teatro Della Cometa fino al 20 ottobre 2013
Grande successo, in un affollato Teatro Della Cometa, per la prima di “Week end“, commedia del compianto Annibale Ruccello, nell’adattamento e con la regia di Luca De Bei.
Un ambiente ovattato, fuori dal mondo, che entra esplosivo e cacofonico quando la protagonista apre la finestra. Lo scorrere incessante e ad alta velocità delle macchine, fa comprendere come l’appartamento sia localizzato nella periferia romana e si affacci su un’arteria trafficata.
Dentro, un salotto borghese che sa di vecchio, dove la protagonista (la professoressa Ida, interpretata da Margherita Di Rauso) ascolta le canzoni francesi da polverosi vinili degli anni ’30 e ’40 che acuiscono l’atmosfera retrò. In questo piccolo mondo antico si svolge la storia della donna, che si dipana dal venerdì al lunedì, in un lungo week end fuori dall’ordinario tran tran.
Quando la professoressa apre la finestra, rumore e musica si confondono, litigano, si sovrappongono l’uno all’altra, tristemente e tragicamente. E’ solitudine palpabile quella che vive questa donna scialba e claudicante, “emigrata” dal Sud ma che non ha trovato l’amore, il successo che tanto agognava. Insegnante di lingue che al telefono parla in dialetto con la madre, come se il cordone ombelicale non fosse tagliato del tutto, anche se tenta con tutte le sue forze di liberarsene.
E’ difficile accettare la condizione reale e banale in cui si ritrova, mentre la vita scorre a tutta velocità fuori dalla sua finestra, fuori da lei.
Emergono, prepotenti e dirompenti, le pulsioni sessuali in un week end fuori dall’ordinario, comunque vissuto con intensità. E con la voglia di sentirsi amata, desiderata, nonostante la zoppia. Oggetto del desiderio sono Narciso, l’idraulico sfacciato (Giulio Forges Davanzati) e Marco, lo studente adolescente (Brenno Placido).
La commedia – in due atti di circa due ore – è avvincente e tiene il pubblico con il fiato sospeso. La regia di De Bei acuisce il senso di soffocamento che vive la protagonista tra le mura domestiche. E Margherita Di Rauso è davvero un’interprete strepitosa che sa rendere a tutto tondo un personaggio complesso, di cui fa venire a galla tutte le contraddizioni e le frustrazioni, tutti i desideri ed i sogni. Ottime pure le interpretazioni dei due comprimari, coinvolti nei giochi proibiti della prof.
Claudio Costantino