“Incubi d’amore”. La recensione della prima
In scena al Teatro Golden fino al 23 novembre 2014
Freud e risate: sono questi gli originali ingredienti dell’esilarante commedia “Incubi d’amore”, in scena al Teatro Golden di Roma. La commedia, scritta a otto mani da Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli, è diretta da Augusto Fornari.
Davvero molto bravi i protagonisti – Sebastiano Somma, Benedicta Boccoli, Morgana Forcella, Chiara Marcon – a caratterizzare a tutto tondo personaggi sopraffatti da paure e insicurezze. Il tutto in chiave ironica, con una profusione di battute divertenti e situazioni paradossali.
Gli incubi sono quelli del pittore-playboy (Sebastiano Somma) in analisi perché sogna l’avventura sempre con la stessa donna, con cui ogni volta fa cilecca a letto; gli incubi sono pure quelli dell’amica della psicanalista (Benedicta Boccoli) che sogna un rapporto che finisce male con un poliziotto, sempre lo stesso.
La sorpresa è data dal fatto che ognuno dei due scopre che l’altro/l’altra è il protagonista degli incubi; è scioccante e sconvolgente apprendere che la donna o l’uomo degli incubi notturni esiste davvero. Alla dottoressa Giosi (Morgana Forcella) l’arduo compito di scoprire cosa unisce sogno e realtà, incubo e amore. In evidenza pure la segretaria (Chiara Marcon), che mastica perennemente chewingum ed è segretamente innamorata del pittore.
Nel triangolo lui, lei e la psicanalista, tra paure dichiarate sul lettino e confessioni che emergono in ipnosi, si svolge una pièce brillante.
Sold out alla prima, con il pubblico e molti vip venuti ad assistere al Teatro Golden a questa frizzante e pregevole “commedia psicanalitica”. Applausi prolungati e calorosi.
Claudio Costantino