“Eyes wine shot”. La recensione della prima del 5/12/2014.
In scena al Teatro Vascello ogni week end

“Eyes wine shot” – che, nella denominazione, fa volutamente il verso al titolo del noto film di Kubrick “Eyes wide shut” – è un originale spettacolo/degustazione che va in scena, a Roma, tutti i fine settimana, nel bistrot del Teatro Vascello e che vede come protagonisti Giuseppe Gandini e Gianantonio Martinoni.

Gli spettatori/avventori  siedono ai tavolini del bistrot, dove degustano ottimi calici di vino, gentilmente offerti dall’azienda agricola Cà di Tulin di Cisterna d’Asti, con vigneti ubicati tra le provincie di Asti e di Cuneo. In degustazione il Barbera  ed il rosso “di confine”, il Cisterna d’Asti. «Abbiamo mescolato – dice il produttore – l’amore per le nostre origini con la saggezza della tradizione ed il dinamismo della tecnologia».

Gli spumeggianti comici ferraresi ripercorrono nello spettacolo  la storia dell’enologia; dalle origini neolitiche all’oggi, epoca di consolidate passioni enologiche ed anche, a volte, di “eno-mania”. Si inizia cantando “Barbera e champagne” di Gaber: il brindisi con il vino del popolano e lo champagne del borghese, accumunati dalle delusioni amorose. Si recita, tra l’altro, la suggestiva ’“Ode al vino” di Pablo Neruda. E si racconta anche – perché no? –  il processo di vinificazione.

Quindi i due attori, guide enologiche alla mano, prendono garbatamente in giro il linguaggio degli addetti ai lavori, con una rilettura ironica dei vari modi di scrivere sul vino. Lo sfottò  prosegue con un delizioso siparietto su un avventore un po’ sprovveduto che entra in una enoteca super-specializzata. Insomma si mettono alla berlina, con ironia, il lessico specialistico degli “esperti”, a volte favolistico nel descrivere sensazioni olfattive e degustative del nettare di Bacco.

Canzoni, letture, sketch, battute… lo spettacolo è esilarante e coinvolgente. Cinquanta minuti di puro divertimento (che è pure il tempo giusto per una degustazione) con un racconto serrato su «tutto quello che avreste voluto sapere sul vino e non avete mai osato chiedere».

Claudio Costantino