“Il Bagno”. La recensione
In scena al Teatro Sala Umberto fino al 10 gennaio 2016
“Il Bagno” è un’originale commedia spagnola scritta da Astrid Veillon, con le scene curate da Sancho Navarro e la regia di Gabriel Olivares anche per l’edizione italiana.
Rimane intatta, nella versione italiana, l’impostazione originaria e originale di prevedere tutta l’azione scenica in un bagno. Nel bagno di casa cinque donne si ritrovano, fanno pipì o la doccia ma soprattutto si raccontano; nell’intimità mettono a nudo i pensieri reconditi, le verità nascoste.
La commedia è interpretata da un cast affiatato tutto al femminile, composto da Stefania Sandrelli, Amanda Sandrelli, Elda Alvigini, Euridice Axen e Claudia Ferri.
Nel primo atto il luogo della scena è ridotto a un terzo del palcoscenico, per l’appunto, nello spazio ristretto del bagno. Fuori di esso c’è una specie di limbo, una realtà sospesa per le cinque protagoniste che non vivono, in attesa di fare chiarezza con se stesse, con la vita, con le decisioni da prendere.
Questa commedia è una sorta di “Sex and the City” ambientata in un bagno. Della festa a sorpresa, per i 40 anni di Lu, con tanti invitati ed imbucati, si sentono echi lontani, la musica. Ma quella in lontananza non è la verità. Quello che accade davvero, la vita “vera” è lì, in quel piccolo perimetro in cui entrano ed escono di continuo Lu, le sue tre migliori amiche – Titti, Maria Sole e Angela – e sua madre Carmen.
I temi affrontati dalle cinque donne sono tanti: il rapporto madre-figlia, il tradimento, l’amicizia, i problemi di coppia, il concepimento inaspettato, il tempo che passa, la droga, la malattia.
Nel secondo atto la dimensione del bagno si dilata e prende l’intero palcoscenico. In realtà a dilatarsi è l’analisi delle cinque donne, che parlano, litigano, ridono, si disperano e, alla fine, si ritrovano. Tutto in un piccolo bagno che non è più microscopico nel loro vissuto. Un bagno che è diventato il vero limbo dove bisogna decidere per la vita che scorre fuori la sua porta.
Da segnalare la novità della presenza delle Sandrelli, madre e figlia (ma non sono tali nella storia) che, per la prima volta, calcano assieme le tavole del palcoscenico dando spessore a due indimenticabili, poliedrici personaggi.
Brunella Brienza