Un uomo a metà. La recensione
In scena al Teatro Brancaccino fino al 19 febbraio 2016

Il 19 febbraio si è conclusa con successo la messa in scena, al Teatro Brancaccino di Roma, di “Un uomo a metà”  con Gianluca Cesale. La rappresentazione è stata programmata dall’ 11 al 14 e poi dal 18 al 19 febbraio, aumentando le repliche inizialmente previste.

Il testo scritto da Giampaolo G. Rugo e diretto da Roberto Bonaventura, vincitore dell’edizione dello scorso anno del Napoli Fringe Festival, è un monologo dissacrante, ironico, ma mai blasfemo, sulla religiosità. Un lavoro originale che pone in risalto le capacità interpretative e la vis comica del protagonista.

La religione è vista come icona (le statuine della Madonna) e business, con un uomo (venditore di statuine sacre) che, pur occupandosi di articoli religiosi, in realtà è poco credente.  Nel racconto la Madonna, in qualche modo, inibisce l’attività sessuale del protagonista, facendolo essere, per l’appunto, un uomo a metà.

In realtà quella che manca al protagonista è la fede come percorso interiore (al di là delle esternalizzazioni). La “metà” mancante è la spiritualità,  da parte di un rappresentante di statuine che ha occhi solo per l’aspetto commerciale delle statue sacre.

All’inizio, sul palcoscenico disadorno solo una statua della Madonna ed un uomo, claudicante, che va avanti e indietro a piedi scalzi; tutto ciò mentre gli spettatori si accomodano in platea. Poi si spengono le luci e comincia la narrazione, mentre si introducono vari oggetti, tra cui una tinozza in cui il protagonista farà una doccia purificatrice.

L’acqua (fonte purificatrice e che introduce attraverso il rito del battesimo)  e il sangue (il corpo di Cristo, il sacrificio) nella liturgia cristiana hanno un preciso significato salvifico che il protagonista non sa cogliere.

Qui la statua della Madonna non è miracolosa, iniziatica, ma escludente e penalizzante.  In realtà chi punisce  è il protagonista assillato dai problemi sessuali e dalla moglie che aspetta un figlio non suo. Un gesto estremo davanti agli occhi immacolati della statua della Madonna.

Claudio Costantino