“Alla faccia vostra”. La recensione.
In scena al Teatro Quirino fino al 25 marzo 2018
Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio sono i protagonisti di un’esilarante commedia francese di Pierre Chesnot, diretta da Patrick Rossi Gastaldi. I due ormai fanno coppia fissa teatrale – sempre con l’accorta regia di Rossi Gastaldi – dopo il successo della precedente commedia “Lei è ricca, la sposo e … l’ammazzo”.
Con i due protagonisti un cast di grande spessore, all’altezza dell’impresa, con Roberto D’Alessandro, Antonio Rampino, Paola Lavini, Antonio Fulfaro. Un contenitore di risate, indubbiamente, ma anche di cinismo.
Nella commedia proposta al Teatro Quirino fino al 25 marzo, si racconta di un grande e ricco scrittore che muore e arrivano parenti-serpenti, ma anche vicini velenosi, attratti dall’eredità che risolverebbe i loro problemi. Ci sono : il marito della figlia sommerso di debiti che ha bisogno di un prestito ma non ha garanzie se non la ricca eredità; la giovane moglie con amante con il vizio del gioco d’azzardo: il banchiere-strozzino che vuole approfittare dell’occasione; il vicino che vuole allargarsi acquisendo (a buon prezzo) la casa del defunto… ma poi il morto non è morto ed intanto arriva l’impresa di pompe funebri…
“Alla faccia vostra” è la classica commedia ricca di colpi di scena, di porte che si aprono e si chiudono, di personaggi che entrano ed escono, di equivoci, colpi di scena, escamotage. Insomma un orologio svizzero, preciso, puntuale e frizzante per una rappresentazione dai tempi perfetti. Si agitano irrefrenabili sul palcoscenico, ciniche e adorabili canaglie che fra loro si comprendono, si truffano e si assolvono. Insomma due ore di risate a go go.
Jannuzzo è un pesce nel suo habitat, ci sguazza con brio, interpretando il genero del defunto, affarista senza scrupoli in nome del dio denaro da cui è perseguitato. Caprioglio conferma la sua vena ironica e si lascia andare, proponendo il personaggio della vedova allegra, procace e sopra le righe, apparentemente svampita ma in realtà calcolatrice e intraprendente.
C’è anche una morale finale, in parte anticipata dal brano musicale proposto prima che si alzi il sipario del secondo atto… da scoprire in teatro!
Claudio Costantino