Sonics in “Steam”. La recensione della prima del 16 aprile 2019.
In scena al Teatro Olimpico fino al 20 aprile 2019.
La compagna dei Sonics è una bella realtà del nouveau cirque nostrano (tutti gli artisti sono italiani) e sta riscuotendo grande successo al Teatro Olimpico con il suo nuovo e apprezzato spettacolo “Steam” (che ha fatto en plein nella prima romana).
Lo spettacolo rientra nella corrente dello “steampunk” – il filone della narrativa fantastica/fantascientifica ambientata nel XIX secolo – che è ambientato in un mondo fuori tempo in cui tecnologia e strumentazioni vengono azionate dalla forza motrice del vapore (“steam” in inglese).
Belle la scenografia ed i costumi che ci introducono in un’aerostazione spaziale retrò (disegnata da Cristiano Spadavecchia), in attesa di un dirigibile in ritardo, per un viaggio nel futuro che è, allo stesso tempo, nel passato.
L’ambientazione e la narrazione fanno da cornice ad una serie di elettrizzanti e spettacolari numeri di arte circense senza rete (acrobazia e arti aeree) che tengono con il fiato sospeso e coinvolgono la platea.
I sei funambolici performer sono giovani e bravissimi acrobati (ma anche attori e ballerini) che volteggiano con grazia e audacia, proponendo coreografie acrobatiche su speciali e originali macchine sceniche di propria invenzione. Il tutto sottolineato dalla colonna sonora originale di Ruggiero Mascellino, che colpisce per le suggestive sonorità etno jazz.. Nel contesto si propone anche la canzone di Tosca “Il terzo fuochista” che, con il suo testo (“Gira volta gira volta volta gira vola”…), è perfetta per questo show.
Insomma “Steam” – creato e diretto da Alessandro Pietrolini, che è affiancato da Federica Vaccaro – è davvero uno spettacolo unico, di grande originalità e fascino. Tra teatro, circo e fantascienza.
Claudio Costantino