Il silenzio grande. La recensione.
In scena al Teatro Quirino fino al 27 ottobre 2019.
Un grande studio zeppo di libri, in cui letteralmente vive uno scrittore (Massimiliano Gallo) che non scrive più da anni e che trascorre le giornate a catalogare i volumi secondo le emozioni che gli suscitano e ad ascoltare musica da una vecchia radio.
In quello studio entrano ed escono gli altri componenti della famiglia: la moglie (Stefania Rocca), il figlio (Jacopo Sorbini), la figlia (Paola Senatore) e l’affezionata governante (Monica Nappo).
“Il silenzio grande” è una commedia bellissima, di altissimo spessore, divertente e drammatica allo stesso tempo. Un testo di chiara ispirazione edoardiana, in cui si riconosce la mano dell’autore, lo scrittore di successo Maurizio De Giovanni.
Ma si riconosce anche la mano del regista, Alessandro Gassmann, che ha sapientemente miscelato l’azione in scena con le proiezioni sul velo di tulle di preziosi e deliziosi cammeo video interpretati dallo stesso Gassmann.
La commedia, senza esagerazioni, sta trionfando al Teatro Quirino di Roma, perché sa conquistare ed emozionare gli spettatori.
In evidenza anche le musiche di Pivio e Aldo De Scalzi, che hanno firmato tante colonne sonore di successo per il cinema e che, in questo racconto, propongono emozioni musicali nelle emozioni.
Il racconto teatrale si sviluppa attraverso dialoghi a due tra lo scrittore e gli altri personaggi che si alternano al suo cospetto. Più che dialoghi sono monologhi, che si incontrano e si scontrano con i silenzi dello scrittore. Perché l’uomo è inerte oppure inascoltato, incompreso, forse incapace a dare un contributo ai familiari che gli chiedono aiuto.
I piccoli silenzi sono un silenzio grande che travolge le certezze anche economiche della famiglia. Ma poi l’uomo si scuote dal torpore, vuole chiarire, vuole intervenire, ma… L’epilogo, inaspettato e commovente, chiarisce tutto e pone quell’uomo nella giusta luce.
Ottime, in particolare, la prova di Stefania Rocca, il cui personaggio è un fiume in piena; ed anche quella di Monica Nappo, nella parte della fidata governante che origlia e consiglia e che, pur nella sua semplicità, ha capito tutto.
Una sottolineatura per l’interpretazione di Massimiliano Gallo, figlio d’arte, protagonista di fiction di successo (come “Imma Tataranni – Sostituto procuratore”), che porta in scena a tutto tondo un personaggio all’apparenza svagato ed estraneo ai fatti della famiglia e che, invece, ne è il perno vitale.
Claudio Costantino