Teatro Oltretà / Cinque – Salis – Malabruzzi / Ernesto Bassignano
“Le ali della città” – Live del 19 novembre 2022. La recensione
“Le ali della città” – in corso fino al 27 dicembre 2022 – è un festival DOC, con la direzione artistica di Luigi Cinque, ubicato in una periferia simbolo di Roma, qual è Corviale. Si tiene presso l’accogliente Punto di Ristoro Campanella che appare congeniale ad appuntamenti live di qualità, come quelli proposti. “Le ali della città” è un nome indovinato per la rassegna. Subito viene alla mente il titolo del film cult di Francesco Rosi, “Le mani sulla città”; poi il pensiero corre alla pubblicità di Redbull, la bevanda che “ti mette le ali”. Forse, vien da riflettere, il festival diretto da Luigi Cinque è entrambe le cose, è mettere mani e ali alla periferia, che diventa avan-guardia laddove si era in retro-guardia.
Quella di sabato 19 novembre è stata davvero una serata speciale, introdotta dal gruppo teatrale di Corviale “Oltretà”, che ha omaggiato Pasolini con un reading dedicato al suo diario giovanile “Teta Velata”.
Clou della serata è stata la performance elettroacustica di Luigi Cinque (sax soprano), Antonello Salis (tastiera) e Maurizio Malabruzzi (suoni digitali). Un viaggio nel jazz, con contaminazioni world, progressive, jazz-rock. Suggestivo l’omaggio a Pasolini (che si ricollegava anche al reading teatrale) con la voce del grande scrittore e le sue parole sull’“anarchia del potere”, pronunciate nel 1975, ma ancora di viva attualità, accompagnate da sonorità fluttuanti.
Scenari musicali, voci etniche, suoni della natura (davvero naturali aprendo la porta del locale dell’uccelliera), improvvisazioni, dilatazioni sonore… C’è il vissuto di questi artisti nel loro live, c’è la creatività compositiva ed esecutiva, c’è una musica senza confini, che fa dell’incontro inter-culturale e della commistione una ragione di vita.
La serata al Punto Ristoro Campanella di Corviale è stata conclusa da Ernesto Bassignano, decano del cantautorato romano, con un excursus sulla “canzone politica”, tra ricordi e canti popolari, sociali e di protesta. Alla tumultuosa stagione della contestazione ed al suo vissuto canta-politico ha dedicato il libro “Canzoni, pennelli, bandiere e supplì” (Les Flâneurs Edizioni, 2016) con in copertina una vignetta di Staino. A fine recital ha proposto due canzoni, “Gente di passaggio” (sui migranti, contenuta nel suo disco “Il grande Bax”, del 2017) e poi “Passerà”, sulla speranza della rinascita dopo il buio della nottata del Covid. “Passerà” è il singolo del nuovo, undicesimo album di Bax, “Siamo il nostro tempo” (Interbeat, 2022), uscito in questi giorni e non ancora presentato ufficialmente. Quindi quella di Corviale è stata davvero una chicca, un’anteprima sul nuovo, poetico, raffinato percorso musicale.
Pasolini e la libertà di essere se stessi, i canti di protesta e di lotta, la canzone d’autore, il jazz senza alienazioni… Corviale, per una serata, è stata l’isola che (non) c’è.
Gaetano Menna
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