Van Gogh Café Opera Musical, al Teatro Brancaccio immersi nell’arte

“Van Gogh Café Opera Musical”. La recensione della prima del 23 gennaio
In scena al Teatro Brancaccio fino al 26 gennaio 2025

Andrea Ortis, regista, attore e autore, firma un nuovo capolavoro: “Van Gogh Café Opera Musical“. L’esperienza, maturata nel teatro classico e in quello sperimentale, si ritrova in questo originale musical, dove la contaminazione tra i linguaggi e la ricerca di nuove forme espressive sono elementi distintivi.

“Van Gogh Café Opera Musical” è un’esperienza teatrale che va ben oltre la semplice rappresentazione di una biografia. Immerge la platea in un mondo dove l’arte di Vincent van Gogh prende vita, animando le emozioni e le storie di un gruppo di artisti parigini.

La scelta di ambientare lo spettacolo in un café chantant è congeniale. Questo luogo, simbolo della bohéme parigina, diventa il palcoscenico ideale per esplorare le contraddizioni e le passioni dell’animo umano, così come quelle del grande pittore.

In palcoscenico, nel ruolo di M. Louis Philippe, un antiquario curioso e colto, Ortis è la guida che introduce il pubblico nell’universo di Vincent Van Gogh. Con un libro sotto braccio, contenente le lettere originali scambiate tra Vincent e il fratello Theo, l’antiquario, nel café, inizia a raccontare la vita travagliata del pittore, coinvolgendo gli artisti nella narrazione (anche multimediale). Come nella “Divina Commedia Opera Musical” – dove interpretava il personaggio di Virgilio – Ortis, con il personaggio dell’antiquario, ancora una volta ritaglia per sé il ruolo, della guida, del narratore; un ruolo di cerniera, di collegamento ed anche poetico, che rimane impresso.

Mentre l’antiquario dipana il filo della vita di Van Gogh, gli altri personaggi del café chantant si ritrovano coinvolti in un’introspezione profonda. Le loro storie, inizialmente parallele, si intrecciano con quella del pittore olandese. In particolare, Madame Odile (Floriana Monici), la primadonna del café, e la giovane ballerina Mademoiselle Aline (Chiara Di Loreto) vivono un percorso di rinascita ispirato dalla figura di Van Gogh. La storia del pittore, con le sue gioie e le sue sofferenze, risveglia in loro emozioni sopite e le spinge a riconsiderare le proprie scelte di vita. L’ostilità iniziale tra Odile e Aline lascia spazio a un’empatia profonda, entrambe le donne riconoscono in Van Gogh una parte di loro stesse.

Le proiezioni 3D dei quadri di Van Gogh sul velo di tulle – che si trasformano in scenari in movimento, così come le altre animazioni – invitano il pubblico a fare un viaggio nel cuore dell’arte. Pensate ad un treno che viaggia in scenari artistici e dai cui finestrini vengono a luce fiammelle di luce e di vita con le parole dell’epistolario. Immaginatevi immersi nella vorticosa notte stellata di Van Gogh o circondati dai suoi girasoli che si muovono al ritmo della musica.

Il palcoscenico diventa così una galleria d’arte. Ogni pennellata, ogni colore, ogni forma, diventa un elemento narrativo.

L’orchestra dal vivo, con le sue sonorità calde e avvolgenti, trasporta il pubblico nell’atmosfera parigina d’altri tempi. Le note di chitarra, violino, pianoforte, musette, percussioni e contrabbasso si intrecciano con le voci dei cantanti, creando una colonna sonora che esalta le vicende dei personaggi. I brani – con gli arrangiamenti e le composizioni di Antonello Capuano e le orchestrazioni di Francesco Coia – sono ispirati ai grandi classici della chanson française, come Edith Piaf, Charles Aznavour, Mireille Mathieu e Yves Montand.

Dalla passione del flamenco alla fluidità della danza contemporanea, anche le coreografie di Marco Bebbu sono un elemento fondamentale dello spettacolo. Le ballerine, con la loro eleganza ed energia, raccontano storie parallele a quella di Van Gogh, arricchendo la narrazione.

Con un connubio unico di teatro, musica, danza e pittura, “Van Gogh Café Opera Musical” è un’esperienza sensoriale a tutto tondo. Lo spettacolo, unendo le emozioni della vita con la vibrante tavolozza di Van Gogh, crea un’opera d’arte totale.

Claudio Costantino

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